L’ITALIA PIU' CHIC E' BUONA: VIDEO E NEWS
L’ITALIA PIU' CHIC E' BUONA: VIDEO E NEWS

Luigi Mainolfi: disegnatore e scultore post-concettuale fiabesco.

Dalla distruzione del sé, alla creazione tridimensionale di sogni ad occhi aper

Luigi Mainolfi è lo scultore post-concettuale di fama internazionale che concrettizza concetti, poetiche, sogni e fiabe surreali in tridimensionalità gigantesche, in miraggi sospesi, in istallazioni stupefacenti, in esprienze che sublimano per sempre. L’autoironia è un tratto che aleggia lieve su tutta la sua opera.

La sua padronanza tecnica ha segnato la storia della terracotta, la sua abilità trasforma materiali poveri rendendoli preziosi.

Nasce nel 1948 a Rotondi Valle Caudina, in Campania e dopo gli studi di pittura all’Accademia di Belle Arti di Napoli negli anni Settanta si trasferisce a Torino cuore e centro dell’avanguardia artistica italiana.

Emblematici degli anni ’70 i suoi lavori che indagano il corpo e il gesto come L’erezione di Luigi Mainolfi VIII dove documentata dalle fotografie di Bruno Del Monaco, vediamo l’artista che inaugura sulla piazza di San Luigi a Posillipo un pilastro che riproduce le sue fattezze, come le antiche erme greche rappresentavano la divinità di Ermes a protezione dei viandanti. La sera, accompagnato dalla banda,la distrusse davanti al pubblico con le sue stesse mani.

Videoteca GAM – serie fotografiche con alcune azioni di Luigi Mainolfi del 1974: “L’erezione di Luigi Mainolfi VIII


…A mare, del 1977, ritrae Mainolfi che imprigiona in una colata di gesso una scultura di cera fatta a sua immagine, e la butta a mare. L’acqua sciogliendo il gesso cancella la sua immagine che si trasforma in nuova vita con la riemersione dell’anima in cera.

Videoteca GAM – serie fotografiche con alcune azioni di Luigi Mainolfi del 1977: “…A mare


In entrambi i casi il tentativo è di azzerare il sè del sapere, di far sì che il significato del suo lavoro emerga dalla distruzione delle sue opere e non dalla loro presenza nella storia.

Usa materiali poveri e naturali (terracotta, gesso, legno, pietra) e fusioni in bronzo.

Negli anni ’80 presenta grandi terrecotte, con paesaggi e soggetti di ispirazione fiabesca (Nascita di OrcoElefantessa del 1980). Partecipa alla Biennale di Sao Paulo (1981); espone Alle forche caudine alla quarantesima Biennale di Venezia e a “Documenta 7 di Kassel“, (1982); partecipa alla Biennale de Paris (1982) con Le basi del cielo (1981-82) e alla Biennale di Venezia (1986) espone il bronzo Trionfo (Elefantessa, 1982). Ha partecipato alla XI e XII Quadriennale d’arte nazionale di Roma.

 Senza titolo (Esploso), 1978 – Gesso


Numerosa e sorprendente la quantità di una serie di bestiario che comprende “elefantesse”, “apesse”, centauri …

Silonte 2008-2009 – Luigi Mainolfi


Le principali tappe della sua carriera:

  • 1987 vince il “superior prixe” al 5th Henry Moore G.P. in Giappone, con il grande bronzo Città gigante (1986).
  • 1990 ha una sala personale alla Biennale di Venezia dove installa Sole nero (1988-89).
  • nel 2001 l’artista è scelto come rappresentante dell’Italia per uno scambio tra il nostro paese e il Giappone. Approda al Museo d’Arte Contemporanea di Sapporo dove realizza per il parco Mainolfi swims in the water of Hokkaydo e Colonne di Sapporo.
  • 2002 Ballerine al Parco della Padula a Carrara;
  • 2004 Il sole del Buon vento a Benevento.
  • 2005  Sole Scarabocchio a Brunico (BZ).
  • 2006 Città e Sole a Rovereto.
  • 2007 espone il Sole alluminio al museo di Ravensburg, (Germania) e nello stesso anno vince il Premio Michelangelo per la scultura, conferitogli dalla città di Carrara.
  • 2007-2008 realizza Silontes.
  • 2008 espone a Parigi (Galerie Di Meo) Spheres.
  • 2010 illustra l’Odissea di Omero per Einaudi editore e presenta Arpie, sfere, dune ed altre al Centro di Arti Plastiche, eventi paralleli XIV Biennale di Carrara.
  • In occasione dei festeggiamenti per i 150 anni dell’Unità d’Italia realizza a Palazzo Madama a Torino nel 2011 una grande installazione dal titolo Torino che guarda il mare.
  • Nel 2012 realizza Per quelli che volano alla Fattoria di Celle, Santomato di Pistoia ed alla Fondazione Maeght di Saint Paul de Vence in Francia.

Per quelli che volano è stata realizzata alla Fattoria di Celle, per la collezione Gori in memoria di Pina Gori. La panchina, sul bordo del tetto della fattoria, è vicina alla residenza della famiglia e alla terrazza da cui Pina amava ammirare il tramonto. Questo lavoro ne evoca lo spirito e la presenza.

Per quelli che volano,  Fattoria di Celle, 2011.


Innovativa è la sua modalità d’uso della terracotta in molteplici declinazioni.​

Colonne di maggio (Arpie Cina) 2005 – Terracotta e tessuto


La campana, 1978-1979 – Gesso e pigmenti


 

Nascita di Orco ed Elefantessa, 1980 – Terracotta policroma


È il disegno ad accompagnare in modo portante tutta la produzione di Mainolfi, unito alla sapienza quasi alchemica, artigianale e chirurgica nell’utilizzo delle materie.


Solsud (dai capelli al vento), 2014 – Ferro


Città sfere, 1994-2006-2014 – Bronzo, legno e terracotta


Luigi Mainolfi un percorso d’arte di continua ricerca con tante abilità concrete alleggerite dalla sua stupefacente poetica di sogni, inquietudini, favole e leggende sottese. ​